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sabato, ottobre 01, 2011

Romics 2011


Si.
Questo è principalmente un blog di musica, lo so.
Charlie P Italian r&b, faccio il cantante, bla bla bla.

Però, mio/a caro/a, è inutile stare qui a nasconderci dietro ad un fusillo Barilla, o dietro ad un flebile somen appena sbollentato: ho passato tutta l'infanzia a guardare TUTTE le serie giapponesi su TUTTE le reti private possibili ed immaginabili.
Ero terrorizzato dalla sigla di Megaloman (si, proprio lui il più famoso degli eroi super Megaloman). Quando avevo 4-5 anni lo trasmettevano la sera verso le 19 e, quel basso profondo unito a quella voce robotica, mi spaventavano a tal punto che cambiavo canale per la durata della sigla e poi mi godevo il telefilm, così realistico e particolareggiato. Immagino che il budget di ogni puntata si sia aggirato tra i 20 ed i 25 €. Ma negli anni '80 erano soldi eh.

Ma forse un'anima blu, blu, Megaloman.
Tralaltro nessuno dei miei amici giapponesi sulla 30ntina lo conosce, in madrepatria non se l'è proprio cagato nessuno mi sa.

Comunque, questa digressione opportuna è sostanzialmente un'apologia del fatto che, nell'arco di 20 giorni sono andato a ben 2 fiere dei fumetti in ben 2 città diverse nonostante la pubertà, per quanto mi riguarda, sia passata già da svariati anni.

Non andavo al Romics, che prima si chiamava Expocartoon come dicevo già in questo post , da circa 10 anni. Adesso si tiene alla nuova Fiera di Roma, che di nuovo ha veramente poco e credo sia opera di Fuffas o dell'Ing. Cane più che di tale Tommaso Valle, in un'area veramente vasta divisa in più padiglioni. Quelli dedicati alla fiera vera e propria sono tre, uno dedicato agli stand di collezionisti, editori o negozianti, uno dedicato al cosplay ed un terzo per le conferenze.

Ho fatto un passaggio veloce giovedì, primo giorno della fiera e non ho potuto assistere a nessuna conferenza ma, dando una lettura veloce al programma, non ho visto nulla di esaltante almeno per quanto concerne anime e manga. Probabilmente il settore cosplay sarà stato bello ricco, ho visto parecchi costumi ben realizzati che, ovviamente oserei dire a questo punto, non ho riconosciuto.

Ho ripensato alla prospettiva con la quale a volte ci si approccia alle cose ed è quella che le rende uniche.
Con il tempo, l'esperienza, l'età, la noia, la vita stressante, subentra il disincanto e tutto perde quell'aura che ci fa sembrare le cose incredibili, irripetibili, magiche.
Mi sa che invece i fumetti, comics americani, strisce italiane o manga giapponesi, ci aiutano eccome in questo andirivieni quotidiano.

Ora basta con tutta questa poesia :P

#LoveLife

C

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